Il principio di funzionamento di Androbath Med
L'uso del vacuum per indurre l'erezione risale al 1874, quando il medico americano John King costruì artigianalmente, per uso personale, il primo esemplare. Nel 1982 la FDA americana (Food and Drug Administration) approvò il primo dispositivo medico per la terapia con il vacuum, la cui popolarizzazione fu favorita soprattutto da un commento di Tom Lue nel Journal of Urology: “Consiglio il vacuum a tutti i miei pazienti (a eccezione di quelli con disturbi della coagulazione e anemia falciforme) come opzione medica iniziale”. Le British Society for Sexual Medicine Guidelines, le linee guida britanniche basate sull'evidenza per la diagnosi e il trattamento della disfunzione erettile, hanno concluso che la farmacoterapia orale con gli induttori dell'erezione e il vacuum costituiscono la terapia di prima linea per l'impotenza.
1. Il principio fisico
Una volta inserito il pene, all'interno di Androbath Med si viene a creare una sorta di “campana d'acqua” (zona azzurra in figura). Tirando verso il corpo il dispositivo, si induce al suo interno una pressione che causa la fuoriuscita, attraverso la valvola, di una parte dell'acqua inglobata. Contemporaneamente viene compresso anche il soffietto, che quando poi viene lasciato libero spinge verso l'esterno la parte trasparente del dispositivo, all'interno del quale si viene così a creare una depressione (l'unidirezionalità della valvola non consente infatti di recuperare il volume di acqua espulsa). La depressione si esercita su tutte le superfici presenti all'interno del dispositivo, e quindi anche sulla superficie del pene immersa nell'acqua. L'aspirazione provoca un'espansione dei tessuti del pene che aumenta localmente l'afflusso di sangue la depressione prodotta dal dispositivo Androbath Med si differenzia dal vacuum tradizionale perché con l’ausilio dell’acqua calda causa il protrarsi dell’espansione dei tessuti del pene per ore dopo il trattamento e induce la componente arteriosa del flusso sanguigno penieno e l'apporto di ossigeno nel tempo e pertanto, diversamente dall'induzione della semplice distensione venosa, contribuisce a mantenere in salute i tessuti del pene; a pressioni diverse corrisponderanno gradi diversi di rigidità del pene. A mano a mano che l'erezione si sviluppa, la crescente irrorazione dei corpi cavernosi ne causa la dilatazione e quindi l'aumento di volume, al quale corrisponde una diminuzione della depressione nell'acqua. Questo effetto verrà compensato riportando la scala del soffietto alla posizione prescelta. Tale operazione dovrà venire ripetuta più volte per mantenere costante la depressione e quindi anche l'azione sul pene.
2. Il principio medico
Durante il trattamento il vacuum induce la componente arteriosa del flusso sanguigno penieno e l'apporto di ossigeno e pertanto, diversamente dall'induzione della semplice distensione venosa, contribuisce a mantenere in salute i tessuti del pene. L'afflusso di sangue arterioso ossigenato è importante per la produzione del monossido di azoto (NO)* e quindi per il prodursi dell'erezione. Androbath Med agisce aumentando tale flusso e quindi l'apporto di ossigeno ai tessuti cavernosi, producendo un effetto acuto (erettogeno) e un effetto terapeutico più cronico sui tessuti e sui nervi.
E' stato suggerito che l'uso del vacuum possa ritardare l'insorgere dell'impotenza intrattabile nei gruppi ad alto rischio, come quelli con diabete e dislipidemia. L'impotenza organica nel suo insieme risponde molto bene al vacuum, con una media di erezioni ottenute in almeno il 70% degli uomini con diabete, il 93% con arteriopatia, il 70% con perdita venosa, e più del 90% dopo prostatectomia radicale. La soddisfazione del paziente e del partner appare strettamente correlata, e dipende anch'essa dal successo nell'ottenere l'erezione.
Nella riabilitazione del pene post-prostatectomia radicale, il vacuum si è rivelato un agente non invasivo capace di ripristinare quotidianamente la massima tumescenza peniena, riproducendo con un certo grado di fedeltà le erezioni spontanee di un uomo sano e potente, nonché di contrastare efficacemente l'atrofia del pene, con conseguente riduzione delle sue dimensioni, che quasi invariabilmente si produce a seguito di questo tipo di chirurgia.
* Il monossido di azoto (NO) è un neurotrasmettitore con potenti capacità vasodilatanti, che
favorisce la distensione della muscolatura liscia del pene e la conseguente dilatazione dei
vasi, dalle quali dipende l'aumento del flusso di sangue necessario per l'erezione.
Dr. Alessandro Littara
Referenze
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